Villa e collezione
Panza
Se si visita la Collezione di Villa Panza per la prima volta non si può non restare colpiti dai sorprendenti accostamenti tra le opere d'arte contemporanea esposte, i ricchi arredi del periodo XVI – XIX secolo e l'importante raccolta d'arte africana e precolombiana. Nella Villa, infatti, dal 1956, rientrato dal viaggio in America, Giuseppe Panza di Biumo inizia a raccogliere opere d'arte contemporanea identificando un gruppo ristretto di artisti, ancora sconosciuti al grande pubblico, e acquistando più lavori possibili con l'intento di darne una visione completa e approfondita.
Indipendenti da critica e mercato, le scelte di Panza sono, infatti, basate unicamente su uno straordinario intuito, nonché su un'intima necessità di bellezza e spiritualità, qualità che contraddistinguono non solo le opere selezionate, ma anche la loro armoniosa collocazione nella cornice architettonica della Villa.
Tanti gli artisti suoi contemporanei invitati a trasformare alcune stanze del complesso, in particolare gli ambienti delle scuderie e dei rustici, in altrettante opere d'arte ambientale create appositamente per Biumo. Ben presto la Collezione si arricchisce e inizia ad essere conosciuta in tutto il mondo, divenendo meta di studiosi e appassionati che rendono omaggio alla lungimiranza e sensibilità artistica del proprietario. É grazie a Giuseppe Panza che oggi è, infatti, possibile ammirare la ricerca di Dan Flavin, di cui la Collezione Panza vanta la più grande concentrazione di opere perennemente esposte, la poetica di James Turrell e Robert Irwin e le numerose tele monocromatiche e altre opere di artisti come Phil Sims, David Simpson, Ruth Ann Fredenthal, Max Cole, Maria Nordman, Martin Puryear, Ford Beckman, Ross Rudell, Alfonso Frateggiani, Ettore Spalletti, Lawrence Carroll, Stuart Arends, Allan Graham, Winston Roeth.
La collezione Panza conta circa 2.500 pezzi, comprendenti opere e installazioni rinomate in tutto il mondo e parzialmente distribuite tra i più importanti musei internazionali, dal Guggenheim di New York al Museo d'Arte Contemporanea (MOCA) di Los Angeles al Museo Cantonale d'Arte di Lugano. "Donare al FAI – ha dichiarato Giuseppe Panza - la Villa e la Collezione in essa contenuta ha fatto sì che tale patrimonio abbia potuto rimanere permanentemente in Italia": uno straordinario gesto di generosità che permette a un pubblico sempre più vasto di accedere a un importante bene storico e godere nel contempo di un diretto contatto con le espressioni delle principali correnti artistiche della più recente storia dell'arte.
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