Villa e Collezione
Panza
Edificata nella seconda metà del XVIII secolo per volere del marchese Paolo Antonio Menafoglio su una preesistente "casa da nobile" e affacciata sulla città di Varese dal colle di Biumo Superiore, Villa e Collezione Panza si presenta come una 'villa di delizia' e quindi concepita non per essere la residenza del proprietario ma per diventare un luogo dove organizzare ricevimenti ed eventi mondani. E, infatti, il grande fabbricato a tre piani, con lo schema a "U" tipico della dimora barocca, aperto verso un ampio giardino all'italiana quasi sospeso sopra la città di Varese privilegia l'atmosfera d'intimità e isolamento propri di questo genere di ville.
Dopo la morte del marchese, la Villa è acquistata dal duca Pompeo Litta Visconti Arese che nel 1829 dà l'incarico all'architetto Luigi Canonica di ampliarla. Vengono, così, realizzati il nuovo Salone di rappresentanza, noto oggi come 'Salone Impero', e l'ala dei rustici, destinata alle scuderie e alle rimesse per le carrozze. Anche i 33.000 metri quadrati di parco che circondano la Villa vengono ridisegnati "all'inglese" con vaste zone verdi e luoghi romantici quali il laghetto e il tempietto classicheggiante.
Nel 1935 il complesso è acquistato da Ernesto Panza di Biumo che ne affida la ristrutturazione all'architetto Piero Portaluppi. Alla morte di Ernesto la Villa passa ai suoi quattro figli ed è, in particolare, Giuseppe ad amarla più degli altri tanto da scegliere di legarla alla propria celeberrima collezione d'arte contemporanea.
Con l'intento di consegnare intatta ai posteri l'abitazione e il vasto patrimonio artistico in essa raccolto, nel 1996 Giuseppe Panza dona al FAI – Fondo Ambiente Italiano Villa e Collezione Panza, aperta al pubblico nel 2000 dopo un lungo restauro e ancora oggi riconosciuta come una delle più alte testimonianze culturali della seconda metà del XX secolo.
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